New Dance in New Paradise
di Federica Luser
La pittura di Paolo Cervi Kervischer è continua ricerca. Da una prima aderenza alle forme astratte, seguendo ciò che la pittura contemporanea dettava, ovvero la distruzione dell’apparenza e la rottura della rappresentazione in un incessante lavoro per rendere visibile l’invisibile, ritorna alla figurazione a quei corpi e a quei volti di donna che da anni indaga con ostinazione ossessiva in una continua e incessante ripetizione del motivo. In questo senso Paolo Cervi Kervischer ripropone l’eterna necessità dell’artista di conoscere e riconoscere il moto continuo dell’esistenza sempre in bilico tra la vita e la morte. Il mistero di questo dinamismo tra essere e non essere, tra pieno e vuoto, tra sentimento e ragione si manifesta nel rapporto che s’instaura nelle sue tele tra figura e spazio. Uno spazio che non è sfondo, ma esso stesso materia che ci racconta in quale profondità siamo immersi. E figure, che appaiono - anche - come ombre bianche rievocanti uomini e donne di un’altra epoca e dimensione, figure appena accennate e messe a fuoco, nella loro apparenza, nella profondità dello spazio-fondo.
La tela è costruita in modo da permettergli di far convivere figurazione e astrattismo, immagine e parola in una sintesi concettuale che è alla base della sua poetica: più storie s’inseguono con la sovrapposizione di pezze dipinte, disegnate e scritte che, come in un collage, ricostruiscono un dialogo perfetto tra l’artista e il mondo che lo circonda.
In Paolo Cervi Kervischer si trovano tracce di poeti, letterati, filosofi, intellettuali, frasi, parole, versi che accompagnano il suo percorso intellettuale alla ricerca di quell’io cosciente che determina in noi l’uomo. Tracce che accompagnano la sua pittura sotto forma di segni che vanno a registrare un’appartenenza, una storia che inequivocabilmente si fonde con la pittura: ogni parola un volto, ogni accento un colore, ogni segno una linea, tutto si colloca in un apparente equilibrio nel medesimo spazio condiviso. In questo senso le grandi tele dedicate a una delle arti sorelle, la poesia: i profili di Umberto Saba, Virgilio Giotti e Thomas H. Eliiot e i piccoli dipinti con il ricordo di Baudelaire, Mallarmè, Rilke, Rimbaud. Un universo di volti, impressioni, espressioni che ci svelano il profondo e affascinante mistero della bellezza interiore.