E' una mostra che sancisce l'incontro di due artisti sulla "stessa lunghezza d'onda" quella che è stata inaugurata ieri,e che resterà aperta fino al 6 giugno, presso la Magyar Mühely Gallery, importante centro culturale di Budapest. L'artista triestino Paolo Cervi Kervischer espone accanto all'ungherese Andras Siflis ventotto opere su medio formato create ad hoc per questo evento, che - come conferma lo stesso Cervi - "sfugge dalle solite logiche di mediazione attraverso le istituzioni o i galleristi e nasce invece dall'iniziativa di noi pittori come una vera e propria operazione culturale.
"Corpo-ratio" il titolo della mostra, che affronta un tema tipico della Mitteleuropea, a cui da sempre la pittura di Cervi dedica un’attenzione particolare : la problematica della razionalità e dell’emozione. “Continuo a interrogarmi su questa questione emersa a fine Ottocento e all’inizio del Novecento e posta dai pittori secessionisti, come Klimt, Schiele Kokoschka e altri sull’onda della rivoluzione fuediana - spiega Cervi - e che anche in questa mostra viene messa in luce: all’interno dell’opera mia e di Siflis si gioca infatti con questa doppia dimensione”. Una dualità che riguarda tutta la pittura , che non è solo corpo e fisicità, ma è anche razionalità: “Corpo-ratio è la pittura stessa”, conclude Cervi. Nella sua pittura e soprattutto attraverso l’idea del corpo che trapela dalle sue opere, Paolo Cervi cerca di ricollearsi alle tematiche specifiche della nostra area e delle origini mitteleuropee. La stessa attenzione per il corpo che hanno avuto il movimento del Wiener Actionismus e artisti come Herman Nitsch e che il pittore triestino persegue nelle sue opere, anche in quelle presenti alla mostra ungherese; corpi con ragione e sentimento.
Sempre in ambito europeo c’è un altro appuntamento prestigioso che attende Paolo Cervi e a cui parteciperanno molti intellettuali e artisti. A Sarajevo, dal 18 al 21 maggio, si terranno gli “incontri europei del libro” organizzati dall’ambasciata francese.In quell’occasione il pittore triestino presenterà il suo libro “Il taccuino di viaggio”, edito dal Ramo d’Oro.Presso la “Dom policije” sarà, invece, visitabile una sua mostra di quaranta opere con ritratti di poeti europei, tra i quali quello di Jack Hirschman, Juan Octavio Prenz e Izet Sarajlic, famoso autore di Sarajevo. Collateralmente Cervi terrà una conferenza sulle impressioni derivanti dagli incontri con questi poeti. Intanto a Trieste Paolo Cervi continua a tenere il suo laboratorio di pittura, a cui affianca ogni martedì sera le conversazioni sull’arte. “Ai miei corsisi avvicinano ragazzo molto giovani, spesso studenti fuori sede. Con loro mi impegno ad affrontare tematiche legate ai movimenti artistici più recenti e a commentare le mostre e le rassegne attualmente in giro - sottolinea il pittore -. Nel mondo dell’arte attuale si sta delineando una scissione tra la manifestazione globalizzata e una sorta di resistenza a questa manipolazione per cui spesso ci capita di visitare mostre di artisti che affrontano problematiche che non ci appartengono, mentre la funzione dell’arte dovrebbe essere soprattutto quella di far emergere le caratteristiche della società in cui viviamo”.
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